Sfide e opportunità in un mercato complesso
In un mercato sempre più complesso, in costante mutamento e fortemente impattato dai cambiamenti climatici come quello dell’agricoltura, la sfida dell’innovazione gioca un ruolo centrale.
Le prime integrazioni di Industria 4.0
A partire dal 2020 hanno iniziato lentamente ad essere integrate nei processi produttivi in agricoltura le soluzioni di c.d. “Industria 4.0”. In particolare, tra le principali soluzioni applicative nel campo Agritech, sono state introdotte tecnologie relative a droni e satelliti per il precision farming, biotecnologie ed energie green, tecnologie di precisione (big data e blockchain), packaging intelligente, serre idroponiche e sistemi di vertical farm.
Crescita del mercato agritech nel 2021
Nel 2021, secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dell’Agricoltura 4.0 valeva 1.6 miliardi, con un trend in crescita rispetto all’anno precedente e una percentuale del 60% degli agricoltori che si dichiarava utilizzatore di almeno una soluzione tecnologica di “agricoltura 4.0”. La maggior parte degli investimenti risultavano finalizzati all’acquisto di macchinari connessi (per il 47%) e sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature (nel 35% dei casi).
Trend positivo per il 2023
Dalle ultime rilevazioni dell’Osservatorio, di concerto con quelle del Laboratorio RISE – Research & Innovation for Smart Enterprises dell’Università degli Studi di Brescia, emerge un ulteriore trend positivo per il 2023, con una crescita del 19% del mercato dell’Agricoltura 4.0 in Italia rispetto all’anno precedente, con un valore di 2,5 miliardi di euro e un aumento del numero medio di soluzioni tecnologiche utilizzate per azienda (3,4 rispetto al 3,2 del 2022).
Soluzioni innovative in ascesa
Tra le soluzioni innovative utilizzate si fanno spazio i software gestionali e FMIS – Farm Management Information Systems (11% della spesa), seguiti da piattaforme di integrazione dati (8% della spesa) e da sistemi di mappatura delle colture e dei terreni (8% della spesa), fanalino di coda i software di supporto alle decisioni (DSS) ancora poco conosciuti e poco usati.
Una fotografia di un settore ancora poco digitalizzato
I dati raccolti restituiscono, dunque, una fotografia dell’impresa agricola italiana ancora poco digitalizzata, dove a investire sono principalmente le aziende medio-grandi che hanno già avviato percorsi di innovazione negli anni precedenti, con una percentuale di superficie italiana coltivata con tecnologie digitali ancora molto bassa (del solo 9% nel 2023). Complice, anche, un lento ricambio generazionale e la poca presenza di under 30 a capo delle aziende agricole (nonostante il trend sia in crescita), l’agricoltura nostrana fatica a innovarsi e a mettere a frutto il potenziale (ancora inesplorato) delle tecnologie di ultima generazione.